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L'uomo e la trasformazione delle materie

Sez. CM: Officina meccanica

L’officina meccanica

L’Officina iniziò l’attività a Codogno nel 1902 quando Luigi Guzzaloni (1878-1916) fabbro e maniscalco, installò alcuni macchinari per la riparazione delle prime macchine agricole della zona. Guzzaloni morì durante la Grande Guerra e la sua attività fu proseguita dalla vedova Giovanna Denti e poi dal figlio Antonio.

Negli anni l’officina allargò l’attività alla torneria, alla saldatura autogena ed elettrica, specializzandosi nella riparazione dei nuovi macchinari agricoli che intanto avevano avuto larghissima diffusione nelle campagne. L’officina venne chiusa nel 1982 alla scomparsa di Antonio Guzzaloni. Nel 1986 alcune macchine utensili vennero donate alla Scuola ENAIP di Pizzighettone, ubicata nell’Ex Reclusorio Militare, ma non furono mai rimontate ed utilizzate. Nel 1996 furono definitivamente all’interno del costituendo Museo delle arti e mestieri di una volta.

Le macchine utensili

Le macchine utensili furono create per eseguire con la massima celerità e precisione lavori specifici. Le prime, come il tornio parallelo per filettature, furono fabbricate verso la fine del ‘700 in Gran Bretagna, durante la cosidetta Rivoluzione Industriale. Per tutto il XIX secolo le macchine utensili subirono delle modifiche, divennero sempre più precise ed affidabili per lo svolgimento delle varie fasi della produzione industriale, soprattutto nell’ambito dell’industria metalmeccanica, che in quegli anni si stava aprendo a nuove prospettive economiche e sociali. É comunque il Novecento a vedere lo sviluppo di grandi e precise macchine utensili, complici i due conflitti mondiali ed una forte richiesta dell’industria bellica di manufatti sempre più mirati e numerosi.

Sul territorio di Pizzighettone, le prime importanti macchine utensili iniziarono ad essere installate nelle officine di grandi stabilimenti aperti negli anni Venti del Novecento.

Ricordiamo:
- lo stabilimento di Seta Artificiale ENKA (1927), divenuto STAR (1938) e quindi Pirelli (1942) con più di 1000 dipendenti;
- la fabbrica di mattonelle Antoniazzi (1929);
- lo stabilimento del Genio Militare che negli anni Quaranta occupava circa 800 lavoratori civili fra uomini e donne, impiegati in una quarantina - di attività produttive (sellai, lattonieri, fabbri, meccanici, elettricisti, …)

Nell’officina meccanica la principale macchina utilizzata era il tornio, mentre il trapano e la sega alternativa erano considerate macchine ausiliarie. Tutti questi elementi erano azionati da un solo albero che muoveva le varie cinghie di trasmissione grazie alla forza motrice prodotta da una macchina a vapore e in tempi più recenti da un motore elettrico.