L'uomo e la campagna
Sez. BF: La fabbrica tessile
La grande azienda di seta artificiale
Fino agli anni '20 l'Italia era seconda nel mondo, dopo il Giappone, per la produzione tessile della seta naturale. La produzione variava in base al quantitativo di bozzoli che erano consegnati alle filande, la quantità era legata a fattori naturali come condizioni climatiche oppure l'insorgere di malattie nei bachi. L'industria nei primi del '900 trovava il sistema di produrre la seta artificiale a cui veniva attribuito, a partire dal 1924, la denominazione di RAYON, fibra tessile trasparente ottenuta dalla cellulosa.
Proprio il 9 aprile 1924 era costituita a Pizzighettone la Società Anonima "SETA ARTIFICIALE CREMONA" a cui subentrava l'anno successivo la Società Italo-olandese ENKA, già produttrice di fibre artificiali in tutt'Europa. Nel 1931 a seguito della crisi economica mondiale l'ENKA chiudeva lo stabilimento di Pizzighettone.

Nel 1938 l'imprenditore Alberto Pirelli riapriva lo stabilimento con la denominazione di S.T.A.R. (Società Tessili Artificiali), destinandolo alla fabbricazione, prima azienda in Europa, di un RAYON particolare per le carcasse degli pneumatici.
Nel 1942 la S.T.A.R. veniva assorbita dalla Società Pirelli con la denominazione Pirelli A.T.A. (Azienda Tessili Artificiali). Nel gennaio 1946, riparati i danni di guerra, lo Stabilimento Pirelli A.T.A., riprendeva a pieno regime la produzione del rayon ad alta resistenza, arrivando ad occupare più di un migliaio di lavoratori.
Il 1 gennaio 1974 la Pirelli A.T.A. confluiva nella SI.CREM. (Società Industriale Cremonese S.p.A.).
Dal gennaio 2018 la SI.CREM. veniva assorbita dal gruppo industriale tailandese INDORAMA VENTURES LIMITED ed attualmente occupa ancora 230 dipendenti, impegnati nella lavorazione dei filati speciali ad alta resistenza destinati soprattutto alla produzione di pneumatici per mezzi da competizione sportiva.